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Consapevolezza delle proprie reazioni: corso per operatori Caritas

Nei giorni scorsi sono state pubblicate informazioni incomplete e parziali rispetto alle iniziative formative messe in atto dalla Caritas diocesana per i suoi operatori.

In merito a ciò specifichiamo quanto segue, nello stile di trasparenza che ci contraddistingue:

Nei mesi scorsi la Caritas ha organizzato tre cicli di formazione per gli operatori attivi nell’accoglienza delle persone richiedenti asilo. Non si tratta in alcun modo di corsi di autodifesa. L’obiettivo è quello di imparare a conoscere e gestire le proprie reazioni a seguito di situazioni di crisi che possono verificarsi nello svolgimento del proprio lavoro.

Il corso è stato offerto in risposta al bisogno manifestato dagli operatori (non solo quelli dell’area profughi) di poter avere una maggiore preparazione, soprattutto sul piano emotivo, nel reagire in modo adeguato, a tutela degli ospiti e dei colleghi, in situazioni di crisi (rare ma pur sempre presenti).

Il corso si è articolato in tre giorni (24 ore ogni ciclo), ha coinvolto 45 operatori, si è tenuto negli uffici della Caritas, non era obbligatorio, ha avuto dalla maggior parte dei frequentanti un feedback positivo e di riconoscenza per l’opportunità ricevuta.

Il corso serve a dare maggiore consapevolezza agli operatori che possono trovarsi in situazioni critiche. Vengono simulate situazioni di alta attivazione (aggressioni, risse, minaccia dell’uso di armi), che creino un innesco emotivo, una sensazione di disagio e paura, che viene poi rielaborata, permette di conoscersi, restare lucidi e reagire nel modo giusto in situazioni analoghe. Non si insegna certamente ad aggredire, ma ad essere consapevoli dei propri limiti e delle proprie risorse.

Il corso è stato tenuto da esperti del progetto Copsiaf (4 per ogni corso, tra cui psicologi e psicoterapeuti), un’agenzia che offre questo tipo di corsi ai ministeri della Giustizia, della Difesa e dell’Economia, ma anche a gruppi di civili. Data l’alta professionalità dei relatori, il corso ha dei costi: 330 euro a persona (per tre giorni), più le spese di vitto e alloggio degli esperti. In totale è costato ca. 22.000 euro.

La Caritas, a tutti i suoi livelli, lavora da sempre ad una cultura della qualità del servizio e di attenzione alla persona (utenti, ospiti, operatori). Promuove la cultura dell’accoglienza e in nessun modo alimenta – anzi combatte – l’ossessione alla sicurezza che pervade invece gran parte dei commenti a questioni che riguardano le vicende delle persone richiedenti asilo.

La Caritas diocesana, tra tante altre attività, accoglie 480 persone richiedenti asilo in 11 centri, dà consulenza e accompagnamento a centinaia di persone al di fuori delle strutture, offre ogni sera la cena a quasi 200 persone migranti.

La Caritas, a tutela dei propri dipendenti, si riserva di promuovere azioni legali nei confronti di coloro che, in malafede e per motivi che nulla hanno a che fare col diritto di informare e di essere correttamente informati, diffondono notizie false e tendenziose.


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