In seguito alle inondazioni provocate dalla tempesta Boris in Europa centrale, la Caritas altoatesina lancia una raccolta fondi per soccorrere le popolazioni di Austria, Polonia, Repubblica Ceca e Romania.
In seguito all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre e alla risposta militare del governo di Israele, crescono le vittime fra la popolazione civile da entrambe le parti del conflitto, e sono milioni le persone sfollate e in cerca di un rifugio sicuro nella Striscia di Gaza e nei territori limitrofi. La rete Caritas fornisce assistenza umanitaria, cure mediche e beni di prima necessità alle persone sfollate.
La guerra continua a provocare ogni giorno drammatiche sofferenze: migliaia di persone hanno perso la vita, case e infrastrutture sono state distrutte, in molti luoghi mancano acqua e elettricità, e anche gli ospedali funzionano solo parzialmente. Gli aiuti umanitari di Caritas restano fondamentali per la sopravvivenza soprattutto di persone anziane, famiglie con bambini e persone con disabilità, rimaste nelle regioni interessate dal conflitto.
Dopo il terribile terremoto che ha colpito soprattutto la regione di Marrakech in Marocco, migliaia di donne, uomini e bambini hanno bisogno di aiuto. Collaboratrici e collaboratori della rete internazionale Caritas sono presenti sul posto per organizzare e portare i soccorsi necessari.
In pochi momenti un terremoto, un’alluvione, l’eruzione di un vulcano, un uragano o una guerra possono mettere in pericolo l’esistenza di migliaia di esseri umani, distruggere villaggi e città, campi coltivati e luoghi di lavoro. Una catastrofe improvvisa mina alla base ogni sicurezza, ogni certezza in chi la sta subendo. In queste occasioni c’è bisogno di tutto ed è fondamentale, nel più breve tempo possibile, rispondere ai bisogni elementari per assicurare la sopravivenza fisica e psicologica della persona. Ogni donazione aiuta a salvare le vite!
Nel novembre 2024 la guerra mai finita in Siria ha visto una nuova brutale escalation militare tra i gruppi di opposizione e le forze governative siriane, con gli scontri più intensi mai registrati dal 2020. Le aree di combattimento si sono rapidamente espanse includendo oltre alla provincia di Idlib, la città di Aleppo e le sue aree periferiche. Per le migliaia di persone che non possono abbandonare il Paese, le zone sicure sono sempre meno e difficili da raggiungere. Aiutaci a fornire beni di prima necessità e assistenza psicologica a chi vive i traumi della guerra.