Secondo fonti Onu, infatti, mille bambini perdono la vita ogni giorno a causa di malattie collegate all’acqua, milioni di persone consumano acqua inquinata e altri milioni muoiono di sete o non possono coltivare i propri campi. Per contrastare ciò la Caritas altoatesina da anni mette in campo e sostiene, in molti Paesi in via di sviluppo, diversi progetti. Nello scorso anno, grazie alla sensibilità di tanti donatori e al sostegno di Regione e Provincia, sono stati 11 i progetti sostenuti, per un totale di 442.605 euro impegnati, in Bolivia, Camerun, Etiopia e Kenya per assicurare acqua potabile in villaggi, scuole e un ospedale così come per garantire l’acqua indispensabile per coltivare il necessario per vivere dignitosamente e abbeverare il bestiame. Migliaia di famiglie possono così oggi prevenire situazioni che, in caso di periodi di siccità, determinano carestie e fame.
L’acqua è vita e secondo la Dottrina sociale della Chiesa è un dono che deve essere usato in modo razionale e solidale. “Un diritto elementare che va rispettato e reso praticabile a tutti senza una sua mercificazione. Senza acqua la vita è minacciata e il diritto all'acqua è dunque un diritto universale e inalienabile” spiega Fabio Molon, responsabile dell’Ufficio Esteri della Caritas. Questo diritto all’acqua, così come la necessità di un suo uso responsabile e consapevole che eviti spechi e inquinamenti, è uno dei temi alla base delle attività di sensibilizzazione che da anni youngCaritas propone alle scuole e ai giovani della nostra provincia. Attraverso laboratori, workshop e incontri i collaboratori della Caritas cercano di far riflettere i più piccoli su come salvaguardare e gestire al meglio questa preziosa risorsa per le prossime generazioni.