visualizzare il contenuto principale

“Aumentano le giovani consumatrici e i vecchi utenti”

Binario7 in cifre: uno sguardo al femminile su 20 anni di attività

 

Binario7, servizio di riduzione del rischio nel campo delle dipendenze, in oltre 20 anni di attività ha accolto ben 720 persone, ha servito quasi 89.900 pasti caldi, ha erogato oltre 700.000 siringhe. Cifre, tappe e traguardi del servizio sono ora raccolti in un report, consultabile on-line sul sito della Caritas, che fornisce anche una lettura di genere.

Per trovare soluzioni costruttive al problema della tossicodipendenza, nel novembre del 2000 Binario7 apriva i battenti in un edificio adiacente alla stazione ferroviaria di Bolzano, che ne ha ispirato il nome. “Il centro diurno è stato ideato dall’Associazione Tossicodipendenti Alto Adige, per aiutare le persone che consumano sostanze stupefacenti a sopravvivere. Lavoriamo per ridurre i rischi legati al consumo e per tutelare la salute pubblica” spiega Patrizia Federer che guida l’equipe di Binario7.

A 20 anni di distanza, la Caritas che gestisce il servizio dal 2004 per conto dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano, raccoglie in un report l’attività di Binario7, mettendo in luce alcune tendenze: “Da un lato c’è stato un costante aumento di giovani consumatori e soprattutto giovani consumatrici: se pensiamo alla fascia under19 abbiamo rilevato quasi un 60% di ragazze nei nostri contatti. Dall’altro lato invece, abbiamo assistito all’invecchiamento degli utenti ‘storici’, soprattutto uomini, traguardo positivo ma collegato a una cronicizzazione delle patologie correlate al consumo e delle problematiche sociali” spiega Federer.

In ottica di genere, risultano molto differenti anche le modalità di frequentare il servizio: “Mentre gli uomini tendono a restare più a lungo a Binario7, trascorrendovi la giornata, le donne vengono per utilizzare i servizi in maniera più mirata: per lavare i vestiti, per frequentare un laboratorio, per fare una consulenza”, spiega Federer. “A Binario7 abbiamo seguito in totale 158 donne, (circa il 20% della nostra utenza). Solitamente hanno una situazione alloggiativa e lavorativa più precaria rispetto agli uomini, in poche vengono da sole, perché quasi sempre sono accompagnate da un uomo. Consumano maggiormente cocaina, eroina e thc, ma meno psicofarmaci e alcol rispetto agli uomini. Abbiamo notato anche una maggior rapidità con la quale le donne entrano nella dipendenza, e in caso di morte un’età più bassa: il 47% delle donne al momento del decesso ha meno di 40 anni, mentre il 78% degli uomini ne ha più di 40”.

Le donne risultano anche più discriminate e subiscono un doppio stigma, prosegue ancora Federer: “Proprio perché l’essere ‘donne’ e ‘tossicodipendenti’ disattende al conetto di femminilità loro attribuito, al ruolo di madri e caregiver. Questa visione rischia di riflettersi anche nel sistema dei servizi, dove infatti risultano sottorappresentate”.

Binario7 ha quindi ideato negli anni risposte più idonee anche a un target femminile, dedicando loro spazi protetti come il ‘caffè delle donne’, ma anche prestando loro una maggiore attenzione per attivare interventi mirati, per esempio lo sportello di consulenza di genere, oppure portando avanti iniziative che hanno avuto un maggior seguito proprio fra le donne, come il laboratorio occupazionale ‘Articolo4’ pensato per promuovere l’integrazione e riattivare le competenze delle persone. Infine è stata posta attenzione anche al numero equilibrato di operatori e operatrici, che hanno permesso di comporre una squadra di lavoro in grado di portare differenti visioni sulla tematica di genere.

©Luke Porter on Unsplash

Patrizia Federer, responsabile del Drop-in Binario7:


Condividi con i tuoi amici