Il trasferimento dai locali di via Garibaldi a via di Mezzo ai Piani 2, si è reso necessario a causa dei lavori di urbanizzazione del nuovo progetto WaltherPark. Il Comune di Bolzano ha dunque fornito un nuovo spazio, adattandolo alle esigenze del servizio. “La nuova sede di Binario 7 offre molti vantaggi, ma presenta anche nuove sfide”, ha detto il direttore della Caritas Paolo Valente durante la cerimonia d’inaugurazione. L’edificio più ampio e la presenza di uno spazio verde adiacente alla struttura, hanno reso l’ambiente più confortevole e offrono maggior spazio da dedicare alle varie attività, “Tuttavia l’ubicazione attuale modifica in parte le condizioni generali in cui opera Binario 7: in precedenza, la sede situata nei pressi della stazione metteva il servizio, per così dire, al centro dell’azione, rendendolo facilmente raggiungibile dagli utenti che vi si rivolgono. La sfida qui in via di Mezzo ai Piani, è innanzitutto quella di colmare la distanza spaziale con le persone interessate, cercando nuove possibilità d’incontro con i consumatori, per esempio attraverso un lavoro di contatto nei luoghi che frequentano maggiormente” afferma Valente.
Il principio guida di Binario 7 è tuttavia rimasto invariato: si tratta di proteggere la salute delle persone con problemi di dipendenza, cercando di ridurre il più possibile il danno, nonché le conseguenze psicologiche e sociali legate al consumo di sostanze stupefacenti, offrendo un sostegno e un aiuto per la sopravvivenza, dando un contributo anche sul piano della sicurezza e della salute pubblica. Questo approccio, in Alto Adige, è stato costruito attorno al pensiero di Meinrad Mairl, direttore dell’associazione “Progetto Tossicodipendenze Alto Adige” insieme al contributo di altre organizzazioni internazionali attive nel campo delle dipendenze, fin dal1997. “All’epoca, le persone interessate erano piuttosto sole e lasciate a sé stesse durante tutta la giornata. Esclusi i servizi specializzati, non c’era un luogo che fungesse da punto d’incontro al quale rivolgersi semplicemente per riposare un po’, per avere un colloquio o confrontarsi su una situazione di crisi, oppure dove mangiare qualcosa o poter usufruire dei servizi igienici”, spiega Danilo Tucconi, responsabile dell’area “Abitare” della Caritas. Fu la giunta provinciale, con l’Assessore alle Politiche Sociali del tempo, Otto Sauer, ad appoggiare il progetto del punto di accoglienza che portò all’apertura di Binario 7, il 6 novembre del 2000. Dopo una fase pilota durata 6 mesi, i Servizi Sociali del Comune di Bolzano presero in carico il progetto del drop-in, appaltandone poi la gestione, che dal 2004 viene portata avanti dalla Caritas.
Dalla sua apertura, hanno frequentato il punto d’incontro 718 persone, chi in maniera sporadica e chi più regolarmente. “Le persone vengono da noi non necessariamente per essere curate. Li accettiamo per quello che sono; qui possono trascorrere insieme a noi la giornata, possono farsi una doccia e fare il bucato, usufruire del servizio mensa per il pranzo, consegnare le siringhe usate ricevendone in cambio di nuove”, racconta Patrizia Federer, che gestisce Binario 7 per conto della Caritas dal 2004. Da allora, la squadra di lavoro ha servito quasi 89.000 pasti, ha venduto 129.000 kit di siringhe sterili a basso prezzo, ha smaltito correttamente quasi un milione di siringhe usate e ha fornito oltre 63.000 sessioni di consulenza. “I colloqui non riguardano sempre grandi obiettivi, piuttosto puntano sull’educare le persone sugli effetti delle sostanze stupefacenti, promuovendo stili di consumo che minimizzino i rischi per la salute”, spiega Federer. Tuttavia il personale fornisce anche consulenze per chi vive difficoltà finanziarie e legali, problematiche famigliari o lavorative, questioni burocratiche, informando anche sulle opzioni di terapia e sui percorsi di uscita dalle dipendenze.
“Molti ospiti vengo da noi anche solo per riposare e per riprendere fiato. Qui trovano protezione dai molti pregiudizi che incontrano nella vita quotidiana, che sono molto avvilenti per loro”. La preoccupazione di Federer risiede nella possibilità che questi pregiudizi possano influenzare negativamente l’intera situazione sociale che ruota attorno alle persone che consumano sostanze stupefacenti. In particolare gli utenti con più di 40 anni, vengono segnati dalla dipendenza restringendo il tempo disponibile per un reinserimento nella società che si fa più difficile, nonostante la partecipazione a percorsi di terapia anche di anni. “Con questo passato difficile, non hanno quasi nessuna possibilità nel mercato degli alloggi e del lavoro”, prosegue Federer. Dal 2012, Binario 7 organizza progetti di occupazione a bassa soglia, per introdurre gradualmente quegli utenti disoccupati di lungo corso, ad un lavoro regolare, riattivandone le capacità e risorse messe da parte. “Ci occupiamo di lavori come imbustare lettere, preparare i kit sterili per il distributore di siringhe, pulire gli uffici e le auto o prendersi cura delle aree verdi. Adesso, in questa nuova struttura, abbiamo abbastanza spazio per organizzare un orto da gestire insieme al contributo dei nostri ospiti” conclude. In questi anni di lavoro, i programmi di occupazione sono stati attivati per 1.722 giornate.
Nell’ultimo periodo di attività è stato registrato un aumento degli utenti molto giovani che si rivolgono al servizio. “Questo fatto mostra come siano sempre di più i giovani che, entrati in contatto con il consumo di droghe, finiscono velocemente in difficoltà, con conseguenze sociali da non sottovalutare”, sottolinea Federer. Accanto a nicotina e alcool, sostanze stupefacenti più famigliari, vengono frequentemente consumate cannabis, eroina e cocaina. L’uso di quest’ultima in particolare sta subendo un aumento: “La cocaina è una sostanza seducente perché inizialmente aiuta a concentrarsi meglio, a restare attivi, ad aumentare le prestazioni o semplicemente a sentirsi di buon umore”, spiega Federer. Ma viene completamente sottovalutato l’alto potenziale di dipendenza. La situazione è simile anche nel consumo di eroina: molti giovani prendono alla leggera gli effetti della sostanza. “Fumando l’eroina al posto di iniettarsela, pensano di restare lontani dai problemi di dipendenza. Ma questo non corrisponde alla realtà”, dice Federer. Per questo motivo, sono oggi necessari nuovi progetti adeguati ai bisogni e agli stili di vita dei giovani, per fornire loro un’educazione adeguata sui rischi connessi al consumo, e per ridurne le conseguenze fisiche, sociali e psicologiche.
L’inaugurazione odierna della nuova sede di Binario 7, seguita dalla benedizione dei locali da parte di Don Paolo Rizzi, si è svolta in occasione della Settimana dell’Accoglienza, manifestazione alla quale partecipano diverse organizzazioni di tutta la Regione Trentino Alto Adige. Seguendo il tema di quest’anno: “Da comunità che sostengono a comunità sostenibili”, anche la Caritas ha organizzato una serie di iniziative aperte a tutta la cittadinanza, per proporre modi alternativi di prendersi cura sia del prossimo che del Pianeta, contrastando la cultura dello scarto.
Per maggiori dettagli e informazioni su questo servizio, rivolgersi direttamente al punto d’incontro Binario 7, in via di Mezzo ai Piani 2, a Bolzano, tel. 0471 324 536 oppure b7(at)caritas.bz.it.