"Ognissanti è il momento in cui ricordiamo i nostri defunti in modo speciale. Quest'anno però, tutto è diverso e le nuove disposizioni di sicurezza dovute alla pandemia permettono solo in maniera limitata i consueti rituali comunitari di commemorazione dei morti. Diventa quindi ancora più importante per tutti noi trovare e mettere in pratica i nostri rituali personali per mantenere vivo il ricordo dei nostri defunti", dice Agnes Innerhofer.
La morte fa inevitabilmente parte della vita, l’uomo ha però sempre avuto difficoltà ad accettarla. Prima di questa crisi le persone vivevano e affrontavano in maniera diversa la morte e il lutto. "La comunità ha sempre assistito, visitato e curato persone sole e malate. Si moriva stretti dall’abbraccio dei familiari e degli amici. A causa però del virus e della paura generata, la morte è stata sempre più censurata dalle nostre vite, relegandola negli ospedali e nelle case di riposo". Anche se la morte è ormai onnipresente nelle nostre vite, "non riusciamo più ad affrontarla. Ci isoliamo e vediamo solo pericoli ovunque. Ma la paura impedisce di vivere, non di morire", dice la responsabile del Servizio Hospice della Caritas. Ognissanti e il Giorno dei morti sono l’occasione per superare queste paure e per affrontare consapevolmente la morte e la propria condizione di mortalità. "La cosa migliore è parlarne con gli altri e condividere i propri pensieri, insieme è possibile affrontare al meglio questi argomenti e diventare più forti".
Il Servizio Hospice della Caritas aiuta chi si trova in difficoltà in questo frangente. Gli interessati possono contattarlo al tel. 0471 304 370 o via mail hospiz@caritas.bz.it.
Anche il Sostegno al telefono è a disposizione di chi in questo momento ha bisogno di qualcuno con cui confidarsi. Due sono le modalità possibili: telefonicamente al numero 0471 052 052 o in forma scritta attraverso il portale telefonseelsorge-online.bz.it, dove per ricevere una consulenza online basta registrarsi con nome utente e password.