Dopo sei anni di guerra e distruzione, in un Paese in cui l’aspettativa di vita è crollata da 70 a 55 anni, la gente “non ha più nemmeno gli occhi per piangere”. Una catastrofe senza uguali, con deboli speranze che almeno una delle tante tregue dichiarate e poi sconfessate dalle fazioni in lotta finalmente si consolidi e dia un po’ di speranza a chi non sa nemmeno più cosa sia. Oltre l’80% della popolazione vive in povertà e cerca come può di sopravvivere, di arrivare al domani. I combattimenti continuano, la gente continua a morire. Quale futuro avranno gli 800.000 mutilati di guerra e quale futuro avranno i quasi tre milioni di bambini che non vanno più a scuola o non vi sono mai stati?
Poi ci sono i rifugiati all’estero: cinque milioni di cui il 30% sono minori. Rifugiati spesso in Paesi che, per le loro stesse condizioni, non riescono spesso a garantire a queste persone una vita dignitosa, alloggi, frequenza scolastica. Gran parte dei cinque milioni di sfollati vive in piccoli o grandi campi o ammassati in stanze in affitto o alloggi di fortuna. Dopo sei anni sono rimasti senza niente perché hanno venduto tutto solo per poter dar da mangiare alla propria famiglia. Spesso si sentono rifiutati, merce di scambio senza futuro e senza dignità. Vivono sopportando tutto con l’unica speranza di poter, un giorno, tornare a casa.
“Lo scorso anno, la Caritas della diocesi di Bolzano-Bressanone, grazie alla solidarietà espressa dalla nostra popolazione, ha contributo con 227.000 euro a sostenere gli interventi di aiuto destinati a 130.000 persone rifugiate in Libano e in Giordania” affermano i direttori Paolo Valente e Franz Kripp. “Sono stati forniti viveri, legna da ardere, abbigliamento pesante, assistenza sanitaria e, soprattutto, sostenuto progetti legati all’assistenza psicologica e all’istruzione scolastica dei minori in età scolare. Contribuiamo inoltre a dare una mano ad altre migliaia di persone all’interno del territorio siriano fornendo, quando possibile, generi alimentari, articoli casalinghi e igienici, coperte, materassi, stufe e legna. Insieme ai partner locali e internazionali, cerchiamo di dare un aiuto concreto per garantire la sopravvivenza fisica, psicologica e umana a tante persone che hanno perso tutto e spesso anche tanti loro cari” concludono i direttori.
Chi volesse contribuire a sostenere le iniziative di aiuto alle popolazioni siriane può farlo inviando la propria offerta attraverso uno dei seguenti conti bancari indicando la causale “Siria”.
- Cassa di Risparmio di Bolzano - IBAN: IT17X0604511601000000110801
- Intesa Sanpaolo - IBAN: IT18B0306911619000006000065
- Raiffeisen Cassa Centrale - IBAN: IT42F0349311600000300200018
- Banca Popolare dell'Alto Adige - IBAN: IT12R0585611601050571000032