Nell’arco della settimana la Caritas aprirà alla cittadinanza le porte di diverse strutture. Il 29 settembre partirà Casa Freinademetz, struttura del capoluogo che accoglie persone che, sostenute dagli operatori, stanno costruendo un percorso di reinserimento abitativo, lavorativo o formativo. Casa Freinademetz lancerà e presenterà un servizio detto “Portineria di quartiere”: un luogo di incontro e di scambio che prevede anche l’offerta di piccoli servizi per la popolazione. Il 4 ottobre Casa Sara, struttura per rifugiati, proporrà a Bolzano un viaggio alla scoperta delle tradizioni culinarie degli ospiti, mentre il 6 ottobre Casa Miriam a Bressanone e il 29 settembre Casa Rahel a Longomoso accoglieranno le persone interessate a conoscere i richiedenti asilo e le loro storie.
La Caritas, in collaborazione con il Centro per la Pace, proporrà anche due incontri. Martedì 2 ottobre alle ore 18, presso la Sala di Rappresentanza del comune di Bolzano, la cittadinanza potrà ascoltare e incontrare Felipe Camargo, rappresentante per il Sud Europa dell’Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati. L’evento è organizzato insieme a Volontarius e al CNCA. Mercoledì 3 ottobre sempre alle ore 18 e nello stesso luogo, spazio invece alla storica Valeria Galimi che presenterà la sua ultima pubblicazione “Sotto gli occhi di tutti. La società italiana e le persecuzioni antiebraiche”. Contestualmente verrà inaugurata nel foyer del Comune di Bolzano la mostra “Josef Mayr-Nusser: cristiano, coraggioso, solidale”.
Durante tutta la settimana, invece, presso il CaritasCafè di Bolzano riprenderà la pratica del caffè sospeso: sarà possibile offrire un caffè al prossimo, senza conoscerlo, pagando due caffè invece che uno. Un caffè offerto all’umanità, nella logica del dono. Il 6 ottobre scenderà in piazza Walther la youngCaritas. In occasione della giornata internazionale di youngCaritas in Europa chi vorrà potrà fare una foto di se stesso o in gruppo, scrivendo, con l’hashtag #stillhuman, cosa lo rende “speciale”. Accogliendo ogni persona con la propria diversità, la propria “specialità”, è possibile infatti arricchire noi stessi e la società. “Accogliere è una scelta di fondo: nelle relazioni personali, sociali, nei rapporti politici e nell’economia. Una volta fatta questa scelta di fondo, accogliere diventa anche un modo per porre dei segni, per trasmettere un messaggio. Diventa un appello concreto alla comunità e alla società affinché essa diventi un luogo capace di accogliere le persone”, conclude il direttore della Caritas Paolo Valente.