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Progetto MATILDE: il focus sull’integrazione lavorativa

Anche se è ormai impensabile immaginare un mondo del lavoro altoatesino senza cittadini stranieri, una loro reale integrazione lavorativa resta ancora una grande sfida, sia per chi è alla ricerca di occupazione, sia per i datori di lavoro. La Caritas ricerca nuove soluzioni attraverso la partecipazione al progetto di ricerca UE "MATILDE", che mette in primo piano le cosiddette "soft skills", ovvero le competenze sociali e personali delle persone. Nelle ultime settimane si è lavorato intensamente su questo tema, ragionando sugli strumenti adatti a mettere in risalto le competenze complessive dei lavoratori migranti. Nei prossimi mesi le attività di MATILDE proseguiranno in stretta collaborazione con soggetti pubblici, imprese e mondo scientifico.

Il focus del progetto di ricerca MATILDE in Alto Adige è costituito dall’integrazione lavorativa, e di conseguenza dall’implementazione di buone pratiche e strumenti, capaci di valorizzare le competenze complessive dei cittadini stranieri che si affacciano sul mondo del lavoro, sia per favorire processi d’inclusione, che per fornire ai datori di lavoro strumenti più ampi di valutazione dei candidati. Con questo scopo, si è svolto in estate un focus group fra i rappresentanti di cooperative sociali, aziende locali, sindacati, servizi Caritas e uffici di mediazione lavoro e di formazione continua. “Abbiamo scelto di svolgere il primo incontro presso “Casa Noah”, un Centro di accoglienza per richiedenti asilo che gestiamo come Caritas a Tesimo”, spiega Marion Rottensteiner, collaboratrice dell’area ‘Accoglienza’ della Caritas, coinvolta nel progetto MATILDE.

Uno dei metodi studiati per promuovere l’integrazione lavorativa dei migranti è il cosiddetto “Bilancio di Competenze”, che è stato recentemente al centro di un workshop formativo rivolto a collaboratori e collaboratrici di diversi servizi di consulenza della Caritas che si occupano di persone con background migratorio. A questa giornata di formazione, che si è svolta presso gli uffici della Provincia di Bolzano, hanno partecipato anche Alessandro Cench, responsabile Selezione, Organizzazione e Progetti HR della società Markas a Bolzano; Ivonne Travaglini, collaboratrice del Servizio di coordinamento per l'integrazione della Provincia Autonoma di Bolzano; e Silvia Gretter, coordinatrice dell’area Integrazione e lavoro per i rifugiati della Comunità comprensoriale Burgraviato. “L’impiego del ‘Bilancio di Competenze’ risulta utile sia per i consulenti che lavorano con i migranti, sia per i datori di lavoro che cercano dei candidati adatti oppure vogliono valorizzare i collaboratori già in servizio. Siamo contenti dell’interesse e del sostegno mostrati dai servizi pubblici e dalle aziende locali”, sottolinea il coordinatore scientifico del progetto Andrea Membretti, dell’Università della Finlandia Orientale.

Le attività del progetto MATILDE proseguiranno per tutto l’autunno 2021, con una serie di incontri e di momenti aperti al pubblico, che saranno l’occasione per trarre un primo bilancio delle ricerche svolte finora. “Grazie all’ampia collaborazione, i risultati di questi mesi di lavoro possono contribuire al miglioramento della situazione dei migranti, e allo stesso tempo anche allo sviluppo locale in Alto Adige”, concludono Rottensteiner e Membretti.

MATILDE è un progetto europeo triennale che mira a valutare l’impatto economico e sociale della migrazione sullo sviluppo locale e sulla coesione territoriale nelle zone rurali e montane in 10 paesi europei. I partner italiani della ricerca sono la Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone, la Città Metropolitana di Torino e il Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università degli studi di Torino.

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