“Fa molto freddo, le forti scosse di assestamento diffondono angoscia e paura, ma la gente disperata continua a scavare tra le macerie, spesso a mani nude, in cerca di famigliari e conoscenti dispersi. Le persone ferite sono decine di migliaia, rischiano l’ipotermia e sono rimaste senza cibo né acqua potabile”, riferisce Sandra D’Onofrio che si occupa dell’aiuto nelle catastrofi per la Caritas altoatesina, ed è in stretto contatto con la rete dei partner operativi nella zona del terremoto. La situazione più drammatica è nel nord della Siria, dove le devastanti scosse hanno colpito soprattutto persone che già vivevano in situazioni umanitarie estremamente difficili, come i profughi interni, che prima del disastro vivevano in rifugi fatiscenti o in aree remote, ora ancor più difficili da raggiungere soprattutto dai soccorritori.
Gli operatori della rete Caritas si sono attivati in Turchia e Siria subito dopo il terremoto, alcuni hanno a loro volta perso amici e famigliari fra gli edifici crollati, ma vanno avanti a scavare e soccorrere i sopravvissuti. “Il lavoro continua senza sosta: purtroppo sono abituati a lavorare in situazioni estremamente drammatiche, visto che nelle zone al confine tra Siria e Turchia, assistono già da molti anni la popolazione stremata dalla guerra”, afferma D’Onofrio.
Ora, la necessità principale è proteggere le persone dal freddo. “Rifugiarsi negli edifici veri e propri è ancora molto pericoloso: le scosse di assestamento possono farli crollare anche in un secondo momento”, spiega Sandra D’Onofrio. Per l’assistenza dei sopravvissuti sono state organizzate tende e teloni, vengono distribuite coperte e abiti caldi, viveri e acqua potabile, materassi e strumenti per scaldarsi e cucinare. I paramedici si occupano anche dei feriti nelle zone più isolate. È importante anche fornire un supporto psicologico, soprattutto ai bambini, per riuscire ad affrontare la situazione traumatizzante.
Per sostenere le operazioni umanitarie in soccorso alle vittime del terremoto in Siria e in Turchia, è possibile contribuire con una donazione, utilizzando la causale “Terremoto Turchia-Siria” su uno dei seguenti conti della Caritas:
Cassa Rurale Raiffeisen: IBAN: IT42F0349311600000300200018
Cassa di Risparmio di Bolzano: IBAN: IT17X0604511601000000110801
Banca Popolare: IBAN: IT12R0585611601050571000032
Intesa Sanpaolo: IBAN: IT18B0306911619000006000065
Anche la Presidenza della CEI, consapevole della gravità della situazione, ha deciso di indire una colletta nazionale in tutte le chiese italiane, domenica 26 marzo 2023 (V di Quaresima), come segno concreto di solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dal terremoto.
Importante: per il momento, la Caritas non sta organizzando raccolte di beni materiali da trasportare nelle zone del terremoto, poiché attualmente, tutto ciò che è necessario può essere acquistato in loco. In questo modo si evitano lunghi percorsi di trasporto e si rafforzano le strutture locali.