Uno dei continenti più colpiti dalla fame è l’Africa, dove circa 1 persona su 5 è denutrita. Spesso la fame è anche la causa principale che impedisce a bambine e bambini di frequentare la scuola. Nei nostri progetti scolastici, offriamo un’istruzione e un pasto giornaliero completo, che per molti è l’unico della giornata. Con il vostro aiuto possiamo costruire un futuro migliore.
Nel continente africano conflitti armati, siccità prolungate, cambiamenti climatici, e povertà estrema, espongono sempre più persone alla denutrizione e allo sfruttamento. La situazione di insicurezza alimentare che ne deriva è particolarmente grave per bambine e bambini, che rischiano di portarsi addosso le conseguenze della malnutrizione per tutto l'arco della vita.
La scuola ha un ruolo chiave per combattere la povertà, soprattutto in Africa dove vive la popolazione più giovane di tutti i continenti. Abbinare l’offerta educativa a pasti scolastici nutrienti ed equilibrati, è una strategia semplice che fornisce un forte elemento di attrazione per le famiglie. Incentiva a frequentare la scuola, contrasta le conseguenze della denutrizione, migliora l’apprendimento di bambine e bambini e allunga la permanenza scolastica di adolescenti, fornendo strumenti utili per costruire un futuro migliore. I 14 programmi di pasti scolastici finanziati dalla Caritas altoatesina coinvolgono circa 72.000 bambine e bambini e rappresentano una rete di sicurezza indispensabile per migliaia di famiglie.
Usando la causale “Fame in Africa”, puoi sostenere le attività della Caritas di contrasto alla fame, facendo una donazione o diventando un sostenitore costante con 9 euro al mese.
Ogni donazione aiuta le famiglie ad attrezzarsi per affrontare le crisi in corso e quelle future.
I donatori non hanno alcun tipo di obbligo temporale e di importo. Possono decidere in qualsiasi momento di interrompere il loro sostegno senza doverne dare spiegazioni.
Conti per le donazioni alla Caritas:
Raiffeisen Cassa Centrale, IBAN: IT42F0349311600000300200018
Cassa di Risparmio di Bolzano, IBAN: IT17X0604511601000000110801
Banca Popolare dell'Alto Adige, IBAN: IT12R0585611601050571000032
Intesa Sanpaolo, IBAN: IT18B0306911619000006000065
Per ulteriori informazioni, può rivolgersi al personale del servizio Cooperazione internazionale della Caritas: I-39100 Bolzano, via Cassa di Risparmio 1, Tel. 0471 304 351, international(at)caritas.bz.it .
I modi per contrastare la fame esistono, come vediamo ogni giorno nei nostri 38 progetti attivi nell’Africa sub-sahariana. Con essi possiamo aiutare migliaia di persone: le donne partecipano a percorsi di accompagnamento per costruire una fonte di sostentamento per sé e per le proprie famiglie; frequentando la scuola, bambine e bambini ricevono formazione, acqua potabile e un pasto equilibrato almeno una volta al giorno; le famiglie contadine famigliarizzano con nuovi metodi di coltivazione per affrontare meglio i cambiamenti climatici. Ogni progetto costituisce un tassello nella lotta contro la fame.
In Etiopia la responsabilità della famiglia ricade tradizionalmente sulle donne: sono molto laboriose e cercano di prendersi cura di tutti i componenti, se ne hanno la possibilità. In varie regioni del Paese, sosteniamo progetti insieme a partner locali di lunga data (Caritas Meki, Caritas Hawassa, St.Paul Comunity, Holy Spirit Sisters, Consolate Brothers) per consentire alle donne di guadagnarsi un reddito autonomo e duraturo: proponiamo percorsi di formazione professionale per sarte, parrucchiere o cuoche; forniamo un piccolo capitale iniziale per avviare attività come l’allevamento di polli, un orto domestico o un piccolo negozio; promuoviamo associazioni di mutuo aiuto al femminile per rafforzare il ruolo della donna verso l’esterno e per sostenersi a vicenda nei momenti di difficoltà.
Con questi piccoli interventi, la maggior parte di loro riesce a provvedere al proprio sostentamento e a quello dei figli, che possono contare su quantità di cibo sufficienti per crescere sani, frequentare la scuola e, con un diploma in mano, possono guardare al futuro con maggiore fiducia.
Poiché in Etiopia bambine e ragazze hanno meno accesso all’istruzione rispetto ai coetanei maschi, ci assicuriamo che almeno la metà degli iscritti alle scuole che gestiamo siano femmine. A tutti gli studenti forniamo pasti completi e acqua potabile, e forniamo loro servizi igienici separati, per facilitare la frequentazione della scuola a molte ragazze anche durante le mestruazioni.
Visti i periodi di siccità molto frequenti, l’Etiopia è un Paese che soffre di insicurezza alimentare cronica. Con il nostro partner locale Caritas Meki, sosteniamo una rete di 21 cooperative con 18.000 agricoltori, per aiutare le famiglie contadine maggiormente in difficoltà.
Cerchiamo di allargare il reddito dei piccoli agricoltori, ad esempio attraverso l’apicoltura, l’allevamento di piccoli animali, la produzione e conservazione di semi, il compostaggio manuale negli orti domestici e, in caso di raccolti perduti, distribuiamo loro nuove sementi. Grazie a una formazione continua, aiutiamo gli agricoltori a prendersi cura dei terreni migliorandone la produttività, sfruttando al meglio l’acqua piovana, occupandosi della riforestazione delle aree a rischio di erosione, contribuendo così anche alla protezione dell’ambiente.
Nonostante il secondo Paese più grande dell’Africa sia ricco di acqua, milioni di persone non hanno accesso a quella potabile. Questo mette a rischio soprattutto bambine e bambini, più esposti a malattie anche mortali, provocate dall’acqua contaminata. Insieme a Caritas Kongolo, stiamo costruendo punti di accesso all’acqua potabile e percorsi sicuri per raggiungerli, esplorando sorgenti in un’area di estensione grande circa come il Belgio.
Grazie a tecnici esperti in campo agronomo, la Caritas accompagna intere comunità di famiglie che vivono di agricoltura di sussistenza. Le persone vengono stimolate a lavorare i terreni in modo comunitario, adottando tecniche sostenibili per rendere nuovamente fertili i terreni impoveriti dall’impiego di fertilizzanti artificiali. I gruppi vengono forniti di sementi e ricevono buoi per facilitare il lavoro. Una volta che i campi comunitari riescono a produrre abbastanza, vengono nuovamente suddivisi fra i contadini, che riprendono a coltivarli in proprio per nutrire le proprie famiglie, vendendo il raccolto in eccesso al mercato.
L’Eritrea è uno dei Paesi più poveri del continente africano. Miseria e fame fanno parte della quotidianità delle persone e il lavoro degli operatori umanitari è reso più difficile dalla situazione di forte instabilità politica. Nonostante ciò, le suore della congregazione Figlie di Sant’Anna, nostre partner di cooperazione a Tokonda, riescono comunque a salvare numerose persone dalla minaccia della fame mettendo a disposizione orti famigliari nella missione, sementi, attrezzi e tecniche di agricoltura sostenibile, nonché facendo formazione in materia di nutrizione per migliorare la sicurezza alimentare di bambine e bambini. Le suore compiono anche visite domiciliari alle famiglie più povere, rifornendole di beni di prima necessità
Nella regione di Witu, la nostra organizzazione partner, guidata dal missionario altoatesino padre Adolf Pöll, si è specializzata anni fa in progetti idrici. La sopravvivenza della popolazione che vive principalmente di agricoltura è infatti messa a dura prova dai cambiamenti climatici che provocano siccità sempre più estreme. Negli anni l’équipe di Pöll ha acquisito molta esperienza nella costruzione di pozzi con i quali è possibile attingere alle acque pulite sotterranee contenute in strati rocciosi profondi. Nelle aree in cui le falde acquifere risultano troppo profonde, invece si costruiscono cisterne e bacini di raccolta e filtraggio dell’acqua piovana.
A Kariobangi, la più grande baraccopoli della capitale del Kenya Nairobi, la Caritas e le sue organizzazioni partner sostengono le famiglie per uscire da miseria e violenza. I genitori ricevono formazione e aiuti alimentari, per permettere ai minori di frequentare la scuola, strappandoli dalla strada, dallo sfruttamento lavorativo o da attività pericolose come il cercare materiali di riciclo nelle discariche. Un centro diurno accoglie in sicurezza gli anziani, fornendo loro beni di prima necessità.
Il cambiamento climatico colpisce duramente la popolazione dell’isola al largo della costa sud-orientale dell’Africa. Povertà e fame sono in aumento a causa della persistente siccità, della mancanza di raccolti e del terreno sabbioso. Le conseguenze più gravi si notano fra bambine e bambini: senza un’alimentazione sufficiente, sviluppano ritardi nella crescita, con ripercussioni fisiche e cognitive che li accompagnano per tutta la vita.
Nella scuola e nell’asilo gestiti dalle suore benedettine, nostre partner di cooperazione, bambine e bambini ricevono ogni giorno un pasto equilibrato che li salva da questo destino, e che offre opportunità di riscatto attraverso l’istruzione.
Stagioni secche prolungate, incendi, alluvioni distruttive e piogge improvvise: i capricci metereologici dovuti ai cambiamenti climatici sono la disperazione delle famiglie di piccoli agricoltori in Mozambico. A dar loro speranza sono i tecnici agricoli di ESMABAMA, nostra organizzazione partner, che lavorano fianco a fianco con le cooperative di agricoltori per sviluppare metodi di coltivazione alternativi e capaci di proteggere meglio le colture dall’essiccazione, dalle inondazioni e dagli incendi. In questi campi-laboratorio crescono frutta, cereali, legumi e ortaggi, disposti in modo tale da garantirsi reciprocamente la protezione di cui hanno bisogno.
Le tecniche più efficaci vengono diffuse in appositi corsi di formazione, collaborando anche con 4 istituti scolastici. In questo modo centinaia di ragazzi e ragazze hanno la possibilità di frequentare una scuola e imparare nuove modalità di coltivazione, sfuggendo allo sfruttamento lavorativo e a matrimoni precoci.
Situato ai margini del Sahel, anche il Senegal lotta contro l’inasprirsi della siccità. I terreni impoveriti non riescono a trattenere a lungo le scarse precipitazioni, portando al fallimento dei raccolti, soprattutto nelle aree rurali che si impoveriscono maggiormente. Le persone cercano di procurarsi beni di prima necessità per sopravvivere in tutti i modi, anche rubandoli per disperazione. In Senegal tuttavia, anche i piccoli reati sono puniti con pene severe, e in molti finiscono rapidamente dietro le sbarre.
Il nostro partner di progetto, Caritas Tambacounda, sostiene giovani carcerati insegnando loro a rendere nuovamente fertile il terreno con metodi sostenibili. Sono previsti anche piccoli prestiti per aiutarli a costruire una nuova fonte di guadagno una volta tornati in libertà, per riuscire a provvedere nuovamente alle loro famiglie.
Sono 4 milioni le persone in fuga dal Sud Sudan per via della guerra civile che da anni imperversa nel Paese. Più di un quarto di loro vive nella vicina Uganda. Nonostante i tentativi del governo, il Paese è troppo povero e ha pochi mezzi per assistere e accogliere con successo così tanti rifugiati. La maggior parte di loro vive in enormi campi profughi, tra fame e miseria.
Il nostro partner di progetto, il missionario comboniano altoatesino Erich Fischnaller, ha costruito accanto a uno di questi campi per profughi un laboratorio di falegnameria e un frantoio per lavorare i girasoli che lì vengono coltivati. Fischnaller e la sua équipe offrono così formazione artigianale agli abitanti del campo, fornendo una possibilità concreta di guadagno per provvedere a sé stessi e alle rispettive famiglie.
Maren Mittermaier, Annika Vikoler e Mili Stefanie Gil Vilorio, studentesse della Scuola Professionale Gutenberg, in collaborazione con il personale della Caritas in Alto Adige e in Africa, hanno realizzato un toccante video in cui forniscono informazioni sulla situazione delle persone colpite dalla fame, per chiedere un maggiore impegno.
Un grande ringraziamento alle tre registe, per la loro sensibilità e creatività!