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Kenya: New Life

La zona in cui sorge il centro New Life è uno dei ghetti delle baraccopoli di Nairobi. Qui vengono accolti e assistiti giornalmente 200 bambini, di età compresa tra gli 8 e i 13 anni, che vivono nello slum di Korogocho. Il progetto ha come obiettivo la sicurezza alimentare e sanitaria per i minori e la loro istruzione. L’obiettivo ancora più grande da raggiungere è però quello di sottrarre i minori a una vita di miseria, senza speranza e futuro, fatta di analfabetismo, violenza, droga e, spesso, AIDS.

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Kenya: New Life

"Abbiamo un angelo custode"

“Io, Brian Nyarage, di anni 12, nato e cresciuto a Kariobangi, dico a tutti voi amici che possiamo stare tranquilli perché ora abbiamo un angelo custode che in cielo parla per noi direttamente con il buon Dio. „Sister Lydia“ è morta ma è sempre con noi. Voleva che imparassimo a leggere e a scrivere, che ci lavassimo, che non sniffassimo la colla, che non andassimo nelle discariche e che fossimo di esempio per tanti altri. Ha riso e pianto con noi e con le nostre famiglie, ci ha consolato, curato e dato da mangiare. Non possiamo deluderla. Questa scuola di chiama „New life“ e così dovrà essere per chi la frequenta”: queste parole di Brian dopo la morte della fondatrice del progetto a Kariobangi, suor Lydia Pardeller, missionaria di Nova Ponente, non sono state dimenticate. Ogni anno 200 minori nel centro ricevono cibo, assistenza e istruzione. Con questo hanno la possibilità di uscire dalla vita di e nella discarica, una vita senza speranza e futuro, fatta di analfabetismo, violenza, droga e, spesso, AIDS. I bambini vivono infatti a Kariobangi, uno slum abitato da migliaia di poveri e ad alto rischio criminalità, e nelle baraccopoli circostanti. 

Korogocho: vivere in povertà

Korogocho, così come Kariobangi, è ufficialmente un quartiere popolare, una città satellite di Nairobi, la capitale del Kenya, uno Stato che è certamente tra le mete turistiche più visitate dell’Africa e probabilmente del mondo. In questo quartiere vivono almeno 500.000 persone, 90.000 per km2, tutte arrivate negli ultimi 40 anni. Enormi palazzoni grigi con i panni stesi ad asciugare si alternano ad aree coperte da baracche di lamiera e legno, strade piene di traffico di ogni tipo da una parte e sentieri sporchi e puzzolenti dall’altra. Non esistono fognature, non c’è acqua potabile né illuminazione. La grande povertà non permette un’adeguata nutrizione e la cura di malattie endemiche (aids, malaria, tubercolosi) nè una parziale frequenza scolastica (l’analfabetismo, in rapido aumento, è al 60%). Intorno al quartiere ci sono le grandi discariche che ammorbano l’aria, creano infezioni, attirano topi e animali spazzini. La gente sopravvive con pochi centesimi al giorno, con quello che trova nelle discariche e che riesce a rivendere o, spesso, prostituendosi o commettendo furti, bevendo, sniffando e vendendo colla.

Il progetto "New Life"

Il progetto, in collaborazione con l’associazione Hands of Care and Hope fondata dalla missionaria sudtirolese Lydia Pardeller, si svolge nella parrocchia di St. Martin, nel quartiere baraccopoli di Korogocho (Nairobi). Principale obiettivo è il sostegno alle attività sociali ed educative che si svolgono nel centro “New Life” in cui vengono accolti e assistiti giornalmente 200 bambini/e, di età compresa tra gli 8 e i 13 anni, che vivono nello slum di Korogocho. I minori (soli, in gruppo o con le loro famiglie) vivono in baracche, circondati sporcizia e criminalità. Per sopravvivere sono costretti a frugare nelle montagne d’immondizia per trovare qualcosa da vendere e comprare un po’ di viveri, dell’acqua e un pezzetto di sapone. Giovani madri spesso si vedono costrette a darsi alla prostituzione, pur rendendosi conto dei pericoli di violenza, e soprattutto di popter essere infette con malattie come l’AIDS. Le attività a loro favore svolte nel centro e sostenute da questo progetto, comprendono un’istruzione scolastica di base e la fornitura del materiale scolastico, igiene personale (doccie e lavaggio vestiti), la fornitura di un capo di abbigliamento nuovo all’anno, il servizio di pronto soccorso, visite mediche e profilassi vermicide, vitto 2 volte al giorno, per 6 giorni la settimana (più una volta la domenica), per 12 mesi all’anno. Spesso, i minori di famiglie numerose, possono portare a casa un po’ di cibo per i loro familiari. 

Un euro al giorno per migliorare la vita di un bambino

Per ogni bambino il finanziamento per un anno di programma ammonta a 216 Euro.

Chiunque è libero di inviare liberamente un qualsiasi importo e per il tempo che vuole (anche “una tantum”). Gli importi sopra riportati sono a titolo di proposta.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il servizio Cooperazione internazionale della Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone: I-39100 Bolzano, via Cassa di Risparmio, 1 Tel. +39 0471 304 351 Fax +39 0471 304 395, international(at)caritas.bz.it 

I versamenti si possono effettuare nei seguenti istituti bancari (causale: Sostegno all’Infanzia/Kenya):
Cassa Centrale Raiffeisen IBAN: IT42F0349311600000300200018
Cassa di Risparmio di Bolzano IBAN: IT17X604511601000000110801 
Banca Popolare dell’Alto Adige IBAN: IT12R0585611601050571000032 
Intesa Sanpaolo: IBAN: IT18B0306911619000006000065

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