“La povertà dei bambini e dei giovani ha molti volti. Tutto inizia, spesso, dallo stato di bisogno dei genitori. Mancanza di lavoro, tante bocche da sfamare, ma anche conflitti familiari o eventi tragici e inaspettati come una malattia improvvisa o la morte, possono cambiare completamente e repentinamente la vita delle famiglie e, di conseguenza, quella dei bambini”, racconta Valente. “Come società abbiamo la responsabilità di garantire che anche a questi bambini e giovani vengano offerte pari opportunità per crescere in serenità e senza venire esclusi. Il motto del tema diocesano di quest’anno “Sulla Tua Parola: dono, chiamata, missione” è da intendersi anche in tal senso”, spiega Paolo Valente richiamando al compito cristiano di assistere e aiutare chi più si trova in condizioni di vita difficili.
Bambini e giovani che crescono in uno stato di bisogno hanno meno opportunità di sviluppo rispetto ai loro coetanei. “Spesso tutto ciò dipende dai mezzi economici ridotti che i genitori hanno a disposizione per i loro figli. In queste situazioni diventa più difficile partecipare ad attività del tempo libero, corsi di formazione e gite, che sviluppano le capacità, i talenti e le conoscenze dei bambini e degli adolescenti. La povertà non solo limita le opportunità educative e formative dei più piccoli, ha anche conseguenze importanti sulla loro salute. I bambini, infatti, si ammalano più spesso e soffrono più frequentemente di nervosismo, disturbi del sonno, pressioni psicologiche, paura del futuro, solitudine e insicurezza. Ma l’aspetto sicuramente peggiore è che si rendono conto di essere diversi rispetto ai loro coetanei. Isolamento, auto-esclusione, problemi comportamentali oppure il consumo di droghe per evadere dalla realtà sono spesso le conseguenze del loro stato di bisogno”, dice Guido Osthoff, responsabile di area di diversi servizi della Caritas che si occupano dei problemi materiali e psichici di questi bambini e giovani e delle loro famiglie.
Non è solo la povertà finanziaria ad emarginare nella nostra società bambini e adolescenti. Spesso lo fanno soprattutto le disabilità fisiche e mentali, che gli adolescenti vivono come un grande svantaggio sociale. “Una occupazione o il lavoro possono aiutare i ragazzi a costruire contatti sociali e a sentirsi parte della società. Solo in questo modo possono ritrovare autostima e fiducia in se stessi”, spiega Paula Tasser, da anni responsabile a Merano di diverse strutture e servizi che si impegnano per l’inclusione di persone diversamente abili (Integra, Mosaic e l’Assistenza domiciliare). I servizi si occupano di cercare lavori adatti per i ragazzi svantaggiati, permettendo loro, così, di sentirsi parte attiva della società.
La youngCaritas, invece, lavora per e con i giovani, avvicinandoli ai temi della solidarietà e della giustizia sociale. Le offerte di vacanze che il servizio di Ferie&ricreazione fa presso Caorle e Cesenatico sono anch’esse volte a promuovere la vita comunitaria e ad aiutare con un sistema calmierato di prezzi le famiglie che non potrebbero permettersi un periodo di tranquillità e riposo al mare.
Le Caritas parrocchiali si confrontano giornalmente con i complessi problemi e le molte sfide che pongono bambini e adolescenti di famiglie svantaggiate. “La povertà è un circolo vizioso difficilmente superabile se non viene fornito aiuto e sostegno”, dice Brigitte Hofmann, responsabile del servizio Caritas&Comunità. C’è bisogno dell’aiuto di tutti. Proprio per questo, in occasione della Domenica della Carità, all’uscita dalle celebrazioni diversi gruppi della Jungschar offriranno in cambio di una piccola offerta lavoretti fatti a mano a forma di cuore per sostenere i loro coetanei meno fortunati. "Con questo segno vogliamo invitare tutti a investire nei bambini e nei giovani, a promuovere la loro partecipazione e ad accompagnarli nel miglior modo possibile. Sono loro, i giovani, il nostro futuro e solo loro potranno un domani migliorare la nostra società", sottolinea Brigitte Hofmann.
“Di fronte al bisogno non dobbiamo guardare dall’altra parte ma offrire il nostro aiuto!” è l’appello che il direttore Paolo Valente rivolge a tutti gli altoatesini. E’ proprio questo il senso della campagna della Caritas “La povertà è più vicina di quanto pensi”: sensibilizzare la popolazione nei confronti di chi ha bisogno di aiuto, incoraggiare chi soffre a cercare sostegno e invitare tutti a sostenere i diversi servizi della Caritas che operano in questo campo attraverso il volontariato oppure tramite una donazione. In occasione della Domenica della Carità sarà possibile farlo, partecipando alla colletta durante le messe della domenica oppure tramite un versamento bancario con la causale “Caritas”. “A tutti vogliamo esprimere già da ora il nostro grazie” conclude Paolo Valente, direttore della Caritas.
I conto correnti per le donazione della Caritas
Raiffeisen Cassa Centrale, IBAN: IT42 F0349311600000300200018;
Cassa di Risparmio di Bolzano, IBAN: IT17 X0604511601000000110801;
Banca Popolare, IBAN: IT12 R0585611601050571000032
Intesa Sanpaolo, IBAN: IT18 B0306911619000006000065