In questi 20 anni, oltre 400 persone sono state ospitate dalla struttura della Caritas che si trova ora in viale Venezia, casa d’accoglienza e punto di consulenza per detenuti, ex-detenuti, persone in attesa di giudizio e familiari. L’equipe educativa del servizio accompagna gli ospiti in un percorso di reinserimento sociale e lavorativo accogliendoli in una struttura aperta 24 ore al giorno, tutti i giorni dell’anno. “Il nome “Odós” sta a significare “sentiero” e vuole indicare il viaggio verso e attraverso un cambiamento, non solo dell’Uomo detenuto ma anche della società” spiega Alessandro Pedrotti, che invita la cittadinanza e gli operatori interessati a partecipare al convegno organizzato per l’anniversario.
Durante il convegno, che si terrà venerdì 1 marzo dalle ore 9 alle ore 16.30 presso la Sala di rappresentanza del Comune di Bolzano in Vicolo Gumer 7, si alterneranno nella discussione e nel confronto oltre agli operatori locali del settore anche pedagogisti di caratura nazionale come Duccio Demetrio, professore dell’Università Bicocca e fondatore della LUA e Ivo Lizzola, professore ordinario presso l’Università di Bergamo. Ampio spazio sarà dato anche alle testimonianze: quella toccante di Manlio Milani, marito di una delle vittime della strage di piazza della Loggia, che testimonierà l’importanza di incontrare i responsabili del male per non restare chiusi nella logica del rancore e della rivalsa, e quella di alcuni ospiti che sono stati accolti negli ultimi anni nella struttura residenziale della Caritas e che hanno concluso positivamente il loro percorso di reinserimento nella società.
Durante il convegno si parlerà anche del volontariato che coltiva e tesse relazioni, di nuove vie del reinserimento, insieme al procuratore capo di Bolzano Giancarlo Bramante, e di, come dice il titolo del convegno, “liberare la pena”. “La pena – conclude Alessandro Pedrotti – non necessariamente deve essere carcere perché più carcere non vuol dire più sicurezza”.