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La povertà fa ammalare, la malattia impoverisce

La Caritas incoraggia le persone in difficoltà a cercare aiuto e invita la popolazione altoatesina a donare e ad essere solidale

 

Povertà e malattia sono condizioni che dipendono l’una dall’altra e creano circoli viziosi dai quali è difficile uscire senza l’aiuto di qualcuno. Con lo slogan “La povertà fa ammalare, la malattia impoverisce”, la Caritas mette questo legame al centro della campagna di raccolta fondi “La povertà è più vicina di quanto pensi”, che si svolge nella settimana precedente e in quella successiva alla domenica della Carità (17 novembre, già Giornata mondiale dei poveri per la Chiesa).

Le persone in difficoltà economiche hanno meno accesso a una sana alimentazione, fanno meno esercizio fisico e non sempre possono permettersi buone cure mediche. La condizione di povertà provoca stress e indebolisce il sistema immunitario, causando problemi di salute, patologie e dipendenze. “Le persone più indigenti vivono spesso in alloggi inadeguati o in condizioni poco sane, fatto che peggiora ulteriormente la loro condizione. Spesso soffrono di depressione, accedono in modo limitato ai servizi sanitari e sono più esposte a forme di discriminazione. Di conseguenza, le persone povere muoiono in media 10 anni prima rispetto al resto della popolazione, e per quelle senzatetto gli anni diventano addirittura 20”, afferma la direttrice della Caritas Beatrix Mairhofer.

Malattie che impoveriscono

Ammalarsi può portare le persone ad avere problemi economici. “Il costo di cure mediche, farmaci ed eventualmente della perdita di capacità lavorative, indebolisce l’autonomia economica di chi si ammala. In molti casi, i problemi di salute innescano forme di povertà”, afferma Mairhofer, parlando del ruolo che giocano le difficoltà economiche. “Soprattutto quando riguardano persone disoccupate, con lavori precari, con bassi livelli d’istruzione, con background migratorio, oppure persone anziane - specialmente donne - con pensioni minime, ma anche genitori single e persone sole”.

Il nesso fra povertà e malattie, può diventare un problema economico e sociale. “Le persone coinvolte spesso necessitano di lunghe cure mediche e rischiano di essere escluse dal mercato del lavoro, in maniera totale o parziale, per via di cattive condizioni di salute. Questo favorisce meccanismi di esclusione e divisione anche all’interno della società”, afferma Mairhofer, sottolineando la responsabilità della società nel suo complesso nei confronti di questa situazione.

L’aiuto di Caritas

La Caritas fornisce aiuto in diversi ambiti: con la Consulenza debiti, ad esempio, sostiene le persone che non riescono più ad affrontare spese consistenti come l’affitto, riparazioni impreviste o spese sanitarie come le cure dentistiche e l’acquisto di farmaci. “Quest'anno abbiamo erogato quasi 140.000 euro di aiuti finanziari”, spiega Petra Priller, responsabile della Consulenza debiti della Caritas. “Debiti e problemi economici possono portare le persone all’isolamento e alla solitudine, provocando anche depressioni e disagi psichici, in un circolo vizioso che continua ad autoalimentarsi”.

Angoscia mentale

Ne sa qualcosa anche Christiane Folie, responsabile del servizio Caritas di Consulenza psicosociale di Silandro: “Sostanze come l’alcol, vengono spesso utilizzate per affrontare problemi economici, difficoltà sul lavoro e altre situazioni di stress. Tuttavia, questo tipo di comportamenti più che risolvere i problemi rischia di aggravarli, innescando crisi ancora più profonde in altri ambiti di vita”, spiega Folie. “Spesso le crisi si ripercuotono anche su parenti e conoscenti delle persone in difficoltà, quindi alla Consulenza psicosociale offriamo sostegno anche alle famiglie dei nostri clienti”.

Niente casa, senza lavoro

Quando una persona perde il lavoro, spesso in poco tempo rischia di perdere anche l’alloggio. “Molte persone ospitate nelle nostre case e strutture di accoglienza, soffrono di problemi di salute che sono aggravati dal loro stile di vita”, afferma Danilo Tucconi, responsabile dell’area Caritas ‘Senza tetto e senza dimora’. “Avere un rifugio e un pasto caldo sono le cose più importanti all'inizio; tuttavia, lavoriamo in modo individuale con le persone soprattutto per aiutarle a trovare vie d’uscita efficaci per affrancarsi da situazioni di povertà e malattia”.

Servizi Caritas come il Sostegno al Telefono della Caritas, il Centro diurno, il Servizio Hospice o la Consulenza uomini offrono anche ascolto, comprensione e vicinanza umana alle persone che sperimentano problemi emotivi o solitudine, connessi a situazioni di povertà e/o malattia (quasi la metà di coloro che chiamano il servizio di Sostegno al telefono lamentano tali problemi).

Sostenere la Caritas

Anche i numerosi volontari e volontarie Caritas attivi nelle parrocchie e nei servizi, si confrontano con situazioni simili: “I volontari delle Caritas parrocchiali e dei vari servizi Caritas presenti sul territorio, fungono da antenne per cogliere i bisogni, spesso nascosti, e forniscono con la loro presenza un aiuto immediato e diretto, anche nelle emergenze causate da malattie”, dice Brigitte Hofmann, responsabile del servizio Caritas parrocchiali e volontariato.

“Ma anche i nostri donatori sono per noi molto preziosi. Senza il loro importantissimo sostegno, non saremmo in grado di continuare ad offrire gratuitamente molti dei servizi che forniamo alle persone in difficoltà”, afferma la direttrice della Caritas Beatrix Mairhofer, ringraziando donatrici, donatori e tutti coloro che sosterranno la campagna Caritas ‘La povertà è più vicina di quanto pesi’, partecipando alla colletta in chiesa la domenica della Carità o donando tramite bonifico bancario.

Le donazioni possono essere effettuate in banca con la causale “Caritas”, su uno dei seguenti conti bancari:

Raiffeisen Cassa Centrale: IBAN: IT42F0349311600000300200018
Cassa di Risparmio di Bolzano: IBAN: IT17X0604511601000000110801
Banca Popolare dell'Alto Adige: IBAN: IT12R0585611601050571000032
Intesa Sanpaolo: IBAN: IT18B0306911619000006000065

 

Dati generali sui rischi di salute e povertà in Alto Adige

Stato di salute: lo stato di salute generale della popolazione altoatesina è molto buono rispetto al resto del Paese. L'aspettativa di vita nel 2023 era di 84,1 anni.

Dipendenze: più di un terzo degli altoatesini di età compresa tra i 18 e i 69 anni sono considerati consumatori di alcol ad alto rischio. Il servizio per le dipendenze tratta oltre 1.200 persone ogni anno.

Disuguaglianza di reddito: Il quinto più ricco delle famiglie ha un reddito più di cinque volte superiore a quello del quinto più povero.

Povertà relativa: circa una famiglia altoatesina su cinque presenta una vulnerabilità economica (nonostante i sussidi sociali), che corrisponde a un reddito inferiore del 60% rispetto al reddito medio annuale calcolato per l'Alto Adige. Le famiglie a rischio povertà sono quindi circa 40.000, in cui vivono circa 95.000 persone.

Grave deprivazione materiale: molte delle persone che vivono in stato di ristrettezza economica, non dispongono di risorse sufficienti a soddisfare bisogni ritenuti essenziali per vivere una vita dignitosa. Si parla di grave deprivazione materiale quando le persone possono permettersi meno di 4 delle 9 tipologie di spesa seguenti: pagamenti per mutui, affitto o bollette dell'elettricità; riscaldamento adeguato dell’abitazione; spese impreviste per un ammontare di 1.000 euro; pasti regolari contenenti carne o proteine; vacanze; televisione; frigorifero; auto; telefono.

Rischio di povertà: possibilità concreta e imminente dicadere in una situazione di povertà, spesso associata a bassi livelli d’istruzione, disoccupazione/lavoro precario, solitudine, condizione di genitore single, background migratorio.

Inflazione: nel settembre 2024, l'inflazione a Bolzano era dell'1,8%, più del doppio della media nazionale (0,7%).


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